Il mondo delle palestre e del fitness in generale, specie nell'era moderna,…
Lunghe ore passate con lo sguardo basso, a guardare lo schermo di tablet e smartphone. Tragitti fra casa e scuola percorsi portando zaini troppo pesanti sulle spalle. Pochissime ore dedicate allo sport e uno stile di vita decisamente sedentario.
Sono queste le principali cause del boom di mal di schiena fra i bambini. Se in passato queste patologie subentravano solo in età adulta, oggi complici abitudini e posture sbagliate i piccoli cominciano a sentire dolore già a 11 anni. Qualche volta addirittura a cinque anni. Un fenomeno che non accenna ad arrestarsi, nonostante ripetute campagne di sensibilizzazione.
Gli esperti già da tempo hanno lanciato l’ allarme, invitando i genitori a non sottovalutare il rischio. «Il dolore vertebrale, il più delle volte configurato come lombalgia, è frequente nell’ adulto. Nei bambini rappresenta circa il due per cento delle patologie, anche se le indagini epidemiologiche più recenti rivelano dati molto diversi, con un’ incidenza del dolore lombare elevata, attorno a 8-10 anni, che aumenta nell’ adolescenza e ancora di più nell’ età adulta» conferma Bernardo Misaggi, direttore dell’ unità Patologie della colonna vertebrale dell’ Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano e vice direttore del Gruppo italiano scoliosi e chirurgia vertebrale.
«Il dolore lamentato dai più piccoli, addirittura a partire dai 4 o 5 anni, non deve mai essere sottovalutato prosegue -. Deve essere indagato per escludere la possibilità di malattie della colonna, che possono avere carattere anche di discreta gravità. Nell’ età infantile e adolescenziale, fino alla pubertà, le patologie che possono manifestarsi con dolore vertebrale sono rappresentate da anomalie congenite, per esempio spondilolisi istmica o spondilolistesi, processi infiammatori di natura reumatica o infettiva(spondilodisciti) e patologie neoplastiche.
Nell’ adolescente hanno maggiore incidenza le deformità, quali scoliosi e dorso curvo».
Il dito è sempre più puntato contro la vita eccessivamente sedentaria. Ma anche contro le posizioni scorrette, causate dall’ uso eccessivo di dispositivi tecnologici e dal trasporto di zaini troppo pesanti. «Le posture viziate determinano uno stato di tensione muscolare fortemente dolorosa dice ancora l’ esperto -. Se protratte nel tempo, possono determinare una strutturazione dell’ atteggiamento scorretto.
Non dimentichiamo che il controllo della postura e la mobilità coordinata non possono prescindere da un buon tono muscolare. Ecco perché i ragazzi sportivi, avvezzi a un’ attività fisica costante, raramente soffrono di dolore lombare». Proprio la sedentarietà, diventata una costante nella vita di moltissimi bambini, negli ultimi anni ha causato un boom di dolori vertebrali.
«Tempi prolungati trascorsi a scuola, attività fisica spesso insufficiente o inadeguata sono fra le cause principali di questi problemi dice ancora Misaggi -. Anche a scuola i banchi e le sedie messe a disposizione non sono ottimali.
Poi non dimentichiamo l’ uso pressocché universale dello zaino, che rappresenta il modo migliore per trasportare gli oggetti, ma non dovrebbe contenere un carico superiore al 10-15 per cento del peso corporeo. Oltrepassato questo limite, si può facilmente determinare uno stato di contrattura muscolare». Da non confondere mai con la scoliosi.
«Se il ragazzo ha questa patologia, lo zaino non ha alcuna influenza peggiorativa. Bisogna quindi sfatare l’ idea che lo zaino provochi la scoliosi», precisa lo specialista. A peggiorare la situazione concorre l’ uso smodato di giochi elettronici, smartphone e tablet.
«La maggior parte dei ragazzi passa molte ore al giorno in queste attività, senza osservare le regole più elementari di postura continua -. In questo ambito è fondamemtale il ruolo della famiglia. Fin da piccolo il bambino deve essere stimolato a svolgere attività fisica. Lo sport non può essere considerato una terapia, ma favorisce il mantenimento di un buon tono muscolare e di una postura corretta».
Nel frattempo, cosa fare se i bambini cominciano a lamentare dolori alla schiena? «La prima cosa da fare è verificare se ci sia un trauma precisa l’ ortopedico -. Poi bisogna consultare il pediatra di fiducia ed eventualmente, in seconda battuta, lo specialista.
Se i sintomi sono persistenti è sempre bene aspettare il parere dell’ ortopedico prima di sottoporre i bambini a radiografie e quindi a radiazioni che potrebbero rivelarsi superflue». Naturalmente bisogna anche cambiare immediatamente lo stile di vita dei piccoli. Ritagliando qualche ora durante la settimana da dedicare allo sport e sostituendo il tradizionale zainetto con un modello trolley.
Daniela Uva per “il Giornale”